Gabriele Rodriquez vive a Verona con la moglie e tre figli. È stato docente di materie aziendali fino al 1997 e dal 1990 esercita la professione di Dottore Commercialista. Fin dalla giovane età trova nella fotografia un’attività che si rivela nel tempo più di una passione e più di un semplice hobby. La fotografia ha riempito un’area della vita culturale dell’artista, che gli studi seguiti hanno solo sfiorato.
Amante di reportage in genere e di viaggio nello specifico, da qualche anno si è dedicato alla fotografia creativa conosciuta come “Mobil Art”. L’uso del cellulare, per il fatto di averlo sempre addosso e per la sua semplicità di utilizzo, consente di registrare le immagini in tempi e luoghi in modo immediato. Rodriquez rielabora quindi le foto con particolari App su IPad. Questo strumento, assieme alla penna capacitiva, diventa una tela digitale sul quale fare scorrere fantasie o fantasmi interiori, quasi fossero ossessioni visive che si trasformano in creazioni che rispetto all’immagine di partenza hanno poco da spartire. Si discute molto se il prodotto finale sia ancora ascrivibile alla fotografia, vero è che il punto di partenza è sempre un sensore fotografico, poi per il resto è giusto che ognuno dia la propria lettura.
Al suo attivo Rodriquez ha la pubblicazione di 5 volumi stampati, dal reportage alla Mobile Art più estrema.