Orapronobis è una raccolta di quadri e immagini sacre che provengono da dimore della provincia veronese. Si tratta di rappresentazioni devozionali della Santa Famiglia di Nazareth che un tempo si appendevano al muro, al capo del letto, da cui la definizione di “capoletti”.
Se l’immagine dell’Angelo Custode era collocato come capoletto a protezione del bambino, quella della Sacra Famiglia benediceva il riposo dei coniugi. L’icona di sant’Antonio Abate era poi posta nella stalla dei contadini, per proteggere gli animali.
Il fatto che non si tratti di vere e proprie “opere d’arte” non deve stupire. La Chiesa, infatti, sin dalle origini, ha sempre parlato di immagini come testimonianza dell’esperienza religiosa, come luogo di una catechesi, grazie alla quale apprendere e trasmettere i misteri della fede cristiana.
Si tratta, nello specifico, di cromolitografie su carta o fogli telati, prodotte in Italia soprattutto a partire dal 1856 dalla ditta Antonio Vicenzi di Bassano del Grappa. Ai numerosi soggetti, copie di opere famose o invenzioni vernacolari di artisti sconosciuti, veniva dato l’imprimatur dall’autorità religiosa.
Siamo di fronte ad immagini che hanno segnato la vita di intere generazioni.
È l'immagine del culto che esce dai luoghi sacri per entrare nelle case della gente. Molto spesso si trattava dell’unico quadro appeso nella casa e per questo rappresentò il modo con cui l’arte entrò in contatto con la vita quotidiana di milioni di persone.
Tradizionalmente donata fino agli anni Cinquanta del secolo scorso come cadeau de mariage in occasione dei matrimoni, i quadri della Sacra Famiglia hanno accompagnato le preghiere serali di tanti credenti.